Insufficienza Renale

L'insufficienza renale è una patologia associata alla riduzione della funzionalità renale.

Spesso le insufficienze renali dell'età adulta sono la conseguenza di nefropatie dell'età evolutiva decorse in modo asintomatico e sottovalutate al momento delle prime manifestazioni cliniche, anche perché la sintomatologia non è specifica e tende ad una apparente attenuazione e successiva scomparsa. Tra le cause più frequenti troviamo le infezioni urinarie ricorrenti, le nefropatie da reflusso urinario quali espressione di nefro-uropatia dell'età neonatale ed infantile; anche anomalie congenite quali il doppio distretto pielo-ureterale o la compressione da vasi anomali possono essere causa di infezioni renali recidivanti e conseguente insufficienza cronica. Quale causa di nefropatia vanno inoltre annoverate le faringotonsilliti ricorrenti dell'infanzia e dell'adolescenza. Nell'adulto troviamo infinite altre cause, ma citiamone alcune iatrogene che possono essere presenti anche nel periodo adolescenziale e cioè l'abuso di aspirina o di fenacetina o di altri FANS o l'utilizzazione di sali di litio; tra queste cause troviamo anche l'uso di stupefacenti e sostanze psicoattive. Vi sono poi cause metaboliche, genetiche, intossicazioni da metalli e malattie professionali.

Qualsiasi sia l'etiologia e la patogenesi si giunge infine all'insufficienza renale cronica (IRC) che può essere definita come una riduzione irreversibile e progressiva della funzionalità renale. Fisiologicamente viene rilevata dalla riduzione del flusso di filtrazione glomerulare, espresso come GFR Glomerular Filtration Rate (talvolta anche con l'italiano VFG Velocità di Filtrazione Glomerulare) e clinicamente da valori elevati di creatinina. Può essere suddivisa in due categorie:

  • Insufficienza Renale Acuta (IRA)
  • Insufficianza Renale Cronica (IRC)

L'IRC è una patologia caratterizzata dalla riduzione graduale e irreversibile della funzionalità renale. Il grado della compromissione renale è inversamente proporzionale al numero residuo di nefroni funzionanti, per cui l'IRC può essere classificata in 5 stadi progressivi:

  • Stadio 1: NEFROPATIA CRONICA, è la fase iniziale di ogni nefropatia cronica potenzialmente evolutiva, il GFR è normale o di poco aumentato.
  • Stadio 2: IRC LIEVE
  • Stadio 3: IRC MODERATA, si cominciano a manifestare i segni dello scompenso funzionale per quanto riguarda l'escrezione delle scorie azotate, contemporaneamente all'aumento dei valori di creatinina e azotemia.
  • Stadio 4: IRC GRAVE, oltre alla ritenzione azotata compaiono altre alterazioni biochimico-metaboliche.
  • Stadio 5: IRC TERMINALE, e' detta anche fase uremica, con una marcata ritenzione idrica, a cui seguono numerose manifestazioni ematologiche cardiocircolatorie, nervose, endocrine, ossee.

In questa fase il paziente dovrà essere immediatamente preparato per passare alla terapia sostitutiva. Chi soffre di insufficienza renale (IRC), spesso può capitare che non si accorga di questa malattia fino a quando, almeno, la funzione dei reni non cessi totalmente, ed è necessario sottoporsi a trattamenti di emodialisi e/o trapianto di reni. La possibilità del trapianto renale va sempre esaminata con particolare attenzione e, una volta effettuato, pone problemi altrettanto complessi che vanno dalla scarsa funzionalità al rigetto, dalla necessità della scelta dei farmaci, allo stile di vita.


L’alimentazione nel paziente IRC

Qualsiasi sia la causa e lo stadio comunque valutato dell'IRC, l'alimentazione ha una importanza determinante per migliorare lo stato di nutrizione (spesso compromesso), per correggere le frequenti alterazioni elettrolitiche, per evitare le carenze vitaminiche etc.. Come accennato in precedenza il rene ha anche una funzione endocrina in quanto produce eritropoietina, renina, prostaglandine, etc; inoltre attiva la vitamina D che è importante in tutte le fasi della vita ma ancor di più nell'età evolutiva. D'altro canto numerosi studi condotti su pazienti uremici pongono in evidenza una malnutrizione che, nelle varie statistiche, va dal 20 al 50 %.

È pertanto importante:

  • valutare lo stato di nutrizione;
  • adeguare l'alimentazione allo stadio dell'IRC, alla fase dialitica, alle problematiche del soggetto che è stato sottoposto al trapianto.

L'alimentazione deve essere correlata allo stadio dell'IRC; in quella LIEVE è necessaria una dieta che controlli le patologie associate quali l'ipertensione arteriosa, il diabete, etc; l'apporto proteico nelle 24 ore deve essere pari ad 1 g pro Kg di peso corporeo ideale e la dieta deve essere tale da ridurre gradualmente il peso se è in eccesso; il paziente si deve abituare al giusto apporto calorico e a praticare una moderata attività fisica, deve inoltre abolire il fumo, se fumatore, e ridurre l'apporto di sodio anche mediante la giusta scelta dei cibi.

Nell'IRC MODERATA l'apporto proteico deve essere ridotto a 0,8-0,6 g pro Kg di peso pro/die ma le proteine devono essere di alto valore biologico, almeno per il 60%, in quanto con l'assunzione di 0,6 g pro Kg di peso al dì siamo alla soglia della malnutrizione proteica.

Nell'IRC GRAVE, cioè con un VFG tra 5 e 25 ml/min, si ha una marcata acidosi ed una iperfosfatemia che vanno attentamente controllate; deve essere ridotto l'apporto di Na e controllato quello del K in particolare se si usano ACE inibitori.

L'apporto proteico deve essere di alto valore biologico e di 0,6 g pro Kg di peso ideale pro/die al fine di limitare l'accumulo di prodotti del catabolismo proteico e quindi controllare l'uremia.

Al di là dell'apporto in proteine, nella misura precedentemente indicata, la composizione della dieta suggerita nei pazienti con IRC deve essere tale che le calorie totali della giornata siano apportate dai glucidi per il 60 % rappresentati preferibilmente da zuccheri complessi e da alimenti a basso indice glicemico; i lipidi ne debbono costituire al massimo il 30 % con un rapporto acidi grassi polinsaturi/saturi > 1,2 e con un apporto di colesterolo di circa 300 mg/die; l'apporto in energia dovrebbe essere di circa 30 calorie per kg di peso corporeo al giorno con variazioni in relazione all'età del soggetto, alle sue possibilità di accrescimento staturale ed al valore dell'IMC (Indice di Massa Corporea). Ma molto spesso una dieta per quanto corretta, appropriata e personalizzata non è sufficiente ad ottenere questi risultati, tanto più se il grado dell'IRC costringe ad abbassare notevolmente la quota di proteine. In tal caso, per sopperire ad un insufficiente apporto calorico o a specifiche necessità non soddisfatte dalla dieta, è necessario ricorrere, in relazione allo stato clinico, nutrizionale e biochimico del paziente, ad integratori salino-vitaminici o a prodotti dietetici.

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