INDAGINI DI VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE
Prima di stabilire il percorso terapeutico, è importante valutare il reale introito energetico e nutrizionale, come è altrettanto importante monitorarne le ripercussioni sull'organismo. L'analisi della composizione corporea, l'analisi dei parametri bioumorali e l'analisi delle abitudini alimentari rappresentano le aree di indagine tradizionali per diagnosticare lo stato nutrizionale. È quindi importante inquadrare il paziente nel suo rapporto con il cibo per valutarne le pulsioni, gli stati emozionali e, più in generale, i fattori che condizionano il suo comportamento alimentare. Questo impone la conoscenza di base dei principi che regolano il fabbisogno nutrizionale e lo studio approfondito di una nuova disciplina: la valutazione dello stato nutrizionale. Lo stato nutrizionale e lo stato di salute sono in relazione biunivoca: ciò significa che lo scadimento dello stato nutrizionale può favorire l'insorgenza di malattia, così come la malattia può essere primitivamente responsabile di uno scadimento dello stato nutrizionale.
È tale la relazione tra malattia e nutrienti, che s'impone un'adeguata collocazione della diagnostica nutrizionale nella pratica clinica quotidiana. Il percorso diagnostico non è difficile; il percorso è tradizionalmente delineato nella routine ambulatoriale attraverso le tre classiche indagini di: